I NODI DEL TEMPO
Il tema della nostalgia è oggi particolarmente frequentato, non solo da filosofi, ma anche da sociologi, psicologi, politologi e studiosi dei processi culturali. Di volta in volta inquadrata come emozione effimera, sentimento, passione, questa modalità di vivere il tempo che passa e il cambiamento è studiata più per i suoi effetti sulle vicende politiche, le strategie di marketing, il benessere psicologico individuale, che per le implicazioni etico-filosofiche e antropologiche.
Se invece la nostalgia fosse una tonalità emotiva inaggirabile per l’umano, con cui nel presente il passato e il futuro si saldano e si fanno storia sensata? Sostenendo precisamente questa tesi, il libro valuta potenzialità e limiti della nostalgia in ordine alla vita morale e mette in guardia da una nostalgia ripiegata su un passato che logora e consuma.
Dopo aver ricostruito un percorso di pensiero dall’autonomia alla nostalgia, attraverso le figure della memoria e del desiderio, e analizzato alcuni autori del Romanticismo filosofico, in cui il pensiero della nostalgia prende forma tra luci e ombre, il libro traccia un bilancio critico, proponendo criteri per discernere tra approcci critico-ricostruttivi e tentativi di regressione identitaria, fino a sondarne alcuni sviluppi nell’ambito dell’etica applicata.
The book is composed of 21 chapters. Each of them has its own integrity, and it can be read independently of the others. Thus, the reader should not expect a progressive unfolding of the content, even if, in the end, one can identify something like a unified Gestalt.
Part I, Bioethical Openings, offers a number of essays dealing with questions of method, together with issues currently under scrutiny in the conversation of bioethics scholars; among others, cloning, human genome editing, euthanasia, assisted suicide, and abortion.
Part II, Philosophical Probings, takes up topics of a more obvious philosophical nature, spanning epistemological, anthropological, and social-ethical questions.
In Part III, Theological Expansions, the books opens to a broader vista, pushing philosophical mindfulness to the point where it merges with the preoccupations of theology. The work of earlier practitioners of bioethics, many of them theologians, was precisely of such nature. In fact, what made their contributions so substantive might have something to do with their background premises, informed by metaphysical confidence and thick anthropological notions, rooted in theological categories, yet open to public argumentation.
Il politico ha un proprio spazio di autonomia relazionale rispetto alla politica? Si può riconsiderare oggi tale spazio, oltre la sua riduzione alla dinamica amico-nemico? Il volume indaga la dimensione del politico, come architettonica della convivenza, nel suo rapporto con la politica, intesa come mera ingegneristica, in una prospettiva che intercetta e riflette il più ampio rapporto tra l’etico e l’etica. Il confronto con alcune interpretazioni contemporanee di tale complessa geografia concettuale si apre a una ricostruzione genealogica e a una sua rilettura a partire dalla nozione di “apriori ermeneutico”. La questione cruciale del “tra” dialoga con il tema del “con”: gli uni con gli altri come essere insieme, oltre la stanchezza del vivere insieme. Una sfida antica in un orizzonte nuovo.
A cura di Luigi Alici, Donatella Pagliacci
Collana: I nodi del tempo
2024, 180 pp.
ISBN: 9791222307060
Edizione cartacea € 18,00
In una riflessione intorno alle pratiche di cura non può mancare un’attenzione alla dinamica temporale, che trasforma un incrocio di volti e biografie ferite in una storia comune; una trasformazione sulla quale pesano sia la scarsità di tempo – oggettiva o pretestuosa –, sia l’esperienza del suo esaurirsi finale, nell’imminenza della morte. Il libro nasce da una ricerca condivisa, in un confronto di competenze filosofiche, mediche e bioetiche, frutto di collaborazioni non occasionali, dando vita a una riflessione organica dagli esiti particolarmente interessanti e originali. Nella prima parte (“Tempi della vita e della malattia”) il dolore, il trauma e la compagnia della cura disegnano fondamentali scenari antropologici e fenomenologici, mentre la seconda parte (“Nel tempo della fine”) si sporge sul mistero della morte, tra accompagnamento e speranza.